Prodotti tradizionali
Bentrovate care, bentrovati cari, bentrovato soprattutto dottor Tronzo.
Perchè tornare e fare un post dal gusto passatista come quello che vi state accingendo a leggere?
Perchè ci piacevano così, meno patinati et sbarbatelli, e soprattutto non in posa. Cioè. No. Mi correggo. Non tutti in posa. Ce ne sono , a ben guardare, almeno tre, che sono veri animali da macchina fotografica, veri figli del mondo dello spettacolo .
Avviciniamoci al documento in esame, vediamo bene nel dettaglio.
La signora ritratta al centro della prodigiosa istantanea non è in attesa del primo ciak su un set porno, come le due faccette furbine laterali al di lei capo potrebbero far pensare, nè tantomeno è stata rapita da una banda di malavitosi (chi più chi meno) esibizionisti [lo prova il fatto che è sprovvista del giornale con sopra la data che testimonierebbe il giorno del rapimento], nè, dulcis in fondo , è la zia del ninja [ipotesi plausibile, a fronte di quell'aria da foto con parentado della serie "dio come vorrei essere da un'altra parte, magari se faccio il vago mi si nota meno" ostentata dal batterista].
Trattasi piuttosto di cuoca dei dintorni del torinese, evidentemente frequentata da Panzacci e soci in epoche non sospette, làddove con 'epoca sospetta' tendiamo ad inquadrare un periodo storico relativamente attuale che vede Infi calzare improbabili felpini a losanghe fluorescenti ubicate - per lo più - presso le proprie giunture osse.
Gustiamocelo invece qui, Infi: sguardo che pesa® (tutti i diritti riservati, ma proprio tutti) , vagamente annebbiato dal pasto appena consumato, cappellino Mescal d'ordinanza - siamo proprio in epoca preisterica, prima della scissione , di Casasonica , dell'avvento degli sponsor vestiari e tante altre delizie - collanina rimini style a pallettoni , e ineccepibile camicina blu.
Un Raffaello, per dirla fuor di metafora. Grazia bellezza ed eleganza. E poco importa se è in quella camicina blu che si riassume l'intero guardaroba del modello, novello Fornarino.
Forse che da Raffaello non si è passati a Piero Manzoni, inscatolatore delle proprie feci, senza dover uscire dall'arte? Sia dunque lode alle produzioni organiche del corpo umano, insomma, e a quanto di esse rimane sulla stoffa blu della camicia di Infi. Che sia quel certo afrore a renderlo così irresistibile presso le tarantoline? Misteri della seduzione.
Veniamo al Brusta, ancora ben lontano dalla balzana idea di dare una sorellina a Santo e Rapido, lontano anche dalla remota ipotesi di chiamarla Lua - dimenticandosi degli inevitabili accostamenti con la malattia venerea lue oggi meglio nota come sifilide , e con la pornostar Lea di Leo con la quale (ahilei) la piccina è accomunata per cognome - lontano anche da tutti i curiosi doppipetti grigi in cui lo si è visto ritratto di recente.
Siamo tuttavia lontani dalla perfezione iconica raggiunta da Infi. La camicia bianca fa sempre un po' sbarbatello della festa delle medie.
Dell'uomo biondo , dobbiamo dire? Dobbiamo? Non dobbiamo. Direi anzi che glissiamo. Viene in mente quel manifesto dello zio sam, per le reclute. "Uncle Max wants you in US Army." Insomma è imbarazzante, e suscita perplessità da conflitto di interesse.
Di Ninja abbiamo già detto. Di Vicio potremmo commentare l'invidiabile capacità di tener sul capo un paio di occhiali da sole al netto di qualsiasi tipo di attrito naturale, vedi alla voce capelli , nè artificiale, vedi alla voce cappellino. Ma non lo faremo, perchè, come in fondo a tutti i subsonici, vogliamo bene.
A quello lì , invece, il non subsonico che si mimetizza o almeno ci prova indossando una camicia blu (ma l'abito non fa l'infi), non diciamo nulla. Principalmente per ignoranza circa il grado di parentela con la cuoca, cui portiamo enorme rispetto. E anche circa un suo eventuale ruolo nel gruppo. Sai mai che fossimo di fronte al settimo subsonico (il sesto è doverosamente Pierfunk), il Mauro Repetto del gruppo.
Gruppo al quale ci appelliamo anema e core, perchè in fondo ai nostri cuori di sbarbe, speriamo sempre che ci perdonino siffatte bonarie boutades,
ragazzi, beh.
bentornati.