surrrf & il suo microfonato's life

la costola di un forum divenuta struttura autoportante

venerdì, dicembre 28, 2007

Boy Scout

Come giustamente faceva notare Electra (sempre w Electra) infi non è sempre stato l'infi che tutti conosciamo, ma ha un passato da boy scout quando non sapeva ancora a chi dare la chiave del suo cuore e beveva come fanno tutti dalla bocca e non dal cappucico della felpa. Quando non sapeva cosa fossero le losanghe e i pantaloni lunghi.

giovedì, dicembre 27, 2007

La crescita emotiva interiore

Ecco quello che succede a imbastire interviste dopo le pappardelle ai funghi. Si infila il contenuto del bicchiere nel cappuccio della felpa. Infi appunto.
W electra.

domenica, dicembre 23, 2007

Buon Natale

Ecco qui su quelle che vengono definite le opere d'arte di Raffa ed in effetti condivido: il reggicontroller di Busta (cos'è un controller?) e ancora più su il reggimicrofono di Max da cui si capisce che anche Max ha un microfono, cioè ha bisogno di un microfono che indubbiamente per un uomo di musica ha sempre una sua utilità, ma la notizia mi ha comunque sorpresa.
Viceversa qui si può ammirare il reggimicrofono di Samuel fatto come una catena di quelle che lui ama portare al collo e finalmente ho capito che la nuova moda delle losanghe deriva direttamente da quei pigiami di flanella che fanno le scintille ad ogni movimento nel letto e appena si tocca terra si scarica energia necessaria a far funzionare una calcolatrice per un mese almeno. Perché infi è consapevole che bisogna fare qualcosa per il futuro del mondo.

Tutte queste foto vengono dal myspace dei tecnici dei Subsonica http://profile.myspace.com/index.cfm?fuseaction=user.viewprofile&friendid=291498997
e siccome sono una copiona e ormai non dormo la notte per sapere dov'è Cipo in una foto da loro pubblicata, chiedo per questa foto qui sopra, non chi è il nuovo batterista dei Subsonica, ma dov'è Ninja?
E Buon Natale carissime (e unico carissimo dott. Tronzo Eros).

martedì, dicembre 18, 2007

In attesa...

In attesa del trasloco abbiamo tutte (tutti con il dott. Eros Tronzo) ricevuto da Casasonica delle foto ovviamente per inserirle nel nostro blog.
La foto scelta mostra un Ninja protagonista che forse sta intervistando i suoi amici in attesa del vero intervistatore e fa effetto notare Max con lo sguardo di chi la sa lunga guardare da solo verso chissà cosa. Il ciuffo pare si stia scompigliando di un millimetro, ma la vera novità del look dei cinque sta nell'abbigliamento di Samuel losangato che pare aver contagiato Vicio il quale sfoggia una scacchiera psichedelica e un ghigno non molto rassicurante tanto che deve trattenersi le mani, starà ancora pensando a noi schifandoci?

sabato, dicembre 08, 2007

Chi sostiene il trasloco, metta un dito qui sotto

Ed eccoci ad affrontare , come sempre in maniera adulta -vedi titolo- una nuova problematica.
Ormai da mesi, risulta scomparso l'admin di questo blog. Che poi ero io. Che doveva essere pure surrrf, e invece dice di no, che era rica ma quella lì ha perso subito tutto, password e id, figurarsi.
Gentili utenti e dott. Tronzo Eros [scusate ma Egli è più di un semplice utente], cosa ne pensate di un eventuale trasloco. Semplicemente su un altro blog, magari splinder, magari sempre blogspot, insomma quello lo vedremo successivamente, dove potremo nuovamente aggiornare i sondaggi , aggiungere link e eventuali frasi storiche , nonchè la mail di riferimento a cui spedire il materiale fotografico che tanto ci serve per poter continuare coi nostri post giuocosi.
Abbiamo chiesto anche al gruppo, ovviamente , ed ecco a voi il risultato:
Infi ci riserva il suo sguardo pesante che sottolinea la sua approvazione,
Ninja ci guarda con lo sguardo tipico piemontese, lo stesso della Littizzetto per capirci, e il fatto che non sia a bocca aperta in piena polemica è già di per sé segno di supporto,
Brusta ci chiede pietà: da quando abbiamo ritirato fuori la storia di Santo e Rapido, la nuova consorte lo marca strettissimo seguendolo pedissequamente in ogni data del tour - avrà capito che non sono figli di una donna ma della mitica , tanto discussa e ormai leggendaria relazione con il possidente di sguardi gravosi?- ,
Casacci , astenutosi, valuta con sguardo attento quell'insegna laggiù, considerando la possibilità di cambiare parrucchiere, visto che da Jean Louis Daichenonsipuòèpubblicitàoccultavid hanno una nuance di biondo a lui finora sconosciuta - miracolo, pensavamo le avesse tentate già tutte -
e infine Vicio ci schifa tutte perchè noi lo amiamo tanto , in linea con l'atteggiamento da vero rocker. Per cui conta anche lui come astenuto e va nella maggioranza, con Ninja Boosta Cotoletta.
Mi pare di poter dire che siamo a quota cinque più una, che sono io.
Le altre - e il dott. Tronzo - mettano dito , e commento , qua sotto.

martedì, dicembre 04, 2007

Ecco chi è il microfonato's

Dal diario di bordo di SABATO 01.12.07 (www.subsonica.it)
Concerto a Caserta- Palamaggiò - 5800 persone
Non so esattamente cosa accade nella testa di un musicista che a fine concerto decide di lanciarsi dal palco sul pubblico. Un'enorme energia invocata da una massa infuocata che urla e si contorce, oppure la voglia di concludere il concerto unendosi fisicamente con chi per due ore ha urlato sotto il palco, o ancora, la completa incapacità di immaginare le conseguenze fisiche del giorno dopo.Sta di fatto che l’ho fatto! Mannaggia! Eppure dopo l’ultima volta mi ero detto “piuttosto mi scaglio contro un branco di pit bull vestito da cotoletta”Perché del resto è la sensazione che ho ora del mio corpo. Cotoletta per l’appunto.Roma è sempre stata nostra amica, fin dai primi concerti in vicolo del fico e dalle prime scorribande notturne, si è subito regalata a noi con grande generosità forse è per questo che ogni volta qui qualcuno vola giù dal palco.Apro un occhio e lo uso per rendermi conto di dove mi trovo e del tempo che impiegherò a scendere nella hall, visto che sono quasi sempre in ritardo e che ho una certa strafottenza nei confronti della sveglia. Credo, tra l’altro, che in qualche modo le due cose siano collegate.Quello che vedo non mi piace per niente. Una sconfinata distesa d’indumenti messi ad asciugare, libri, lettere, spazzolino, dentifricio e una piccola postazione da DJ casalinga (mai utilizzata) stazionano in ogni centimetro della stanza.
Tric.. trac.. tric.. trac.
Scricchiolando mi butto giù dal letto, recupero quel microcosmo di stronzate che mi porto appresso e che ad ogni risveglio prende un ordine sempre più confuso nella mia valigia e mi preparo ad affrontare il primo spauracchio della giornata. La dolorosa rampa di scale che mi separa dagli altri.La giornata in tour è scandita da ritmi abbastanza ripetitivi, ci si alza si mangia si scherza si viaggia si legge si scrive si dorme si guarda un film si gioca alla play (si guarda il Boosta che picchia il Ninja quando perde) si fanno le prove ci si prepara e si suona.Ogni momento o gesto é sovente parte di una serie di piccoli riti propiziatori che in questi anni ci siamo inventati, per scivolare sul giorno in attesa del concerto.Lo sfrigolare d’acido lattico nelle gambe durante la discesa mi risveglia definitivamente e rievoca alcuni ricordi della notte precedente. Vedo me, Max, Ivan e il Ninja, soprannominato per il suo nuovo ciuffo alla Brad Pitt e per la capacità di muoverlo con un colpetto leggero della testa “il belloccio”, partire alla volta di Roma by night, capitare al Rashomon, e poi al Goa, dove terminiamo la serata in compagnia di alcuni amici romani.Il primo saluto che ci concediamo è di solito un grugnito trattenuto, che con il passare dei minuti si trasforma in un lieve chiacchiericcio. Gli argomenti più gettonati sono “cosa avete fatto dopo?” e “chi c’era li?” oppure” hai visto quello/a?” e questa volta anche “sai che quando ti sei buttato dal palco sei caduto su una ragazza, che ora ha braccio e spalla immobilizzati, e di conseguenza non è potuta partire per Dublino, viaggio che aveva programmato da tanto tempo??”Ecco! Ora non solo devo passare la giornata alle prese con milioni di piccoli dolorini fastidiosissimi che mi bersagliano il corpo, ma devo anche sentirmi uno stronzo!Il Belloccio (ninja) sempre molto attento ai messaggi sul sito rintraccia una mail di Valeria cosi le scriviamo per chiederle il numero e sapere come sta.Per fortuna sta meglio, a parte l’inconveniente di Dublino di cui mi sentirò in colpa per almeno i prossimi due anni.
Finito di pranzare, la scena è più o meno la stessa, si risale sul camper e Boosta si vanta con il Belloccio di essere il campione assoluto di PRO Evolution Soccer mentre tutti compreso me (er cotoletta) si preparano per il torneo del giorno.Oggi però consumati dai due concerti e dalla serata piuttosto alcolica, decidiamo di non avere le forze per una sfida così efferata, allora Max butta in mezzo un film.
Babel.
Ovviamente mi addormento alla prima scena, non per colpa del film che ho già visto due volte, ma per lo scarso minutaggio di sonno accumulato in questi giorni.La mansarda del camper assomiglia in qualche modo alla zona letto di casa mia, o almeno voglio che sia così, proprio per questo, ogni volta che ci salgo, cado in un sognante stato vegetativo. E' anche per questo che obbligo tutto il gruppo, riluttante, a spostarsi con quel mezzo.In fondo io sono cosi gentile e premuroso con tutti loro che non se la sentono proprio di farmi viaggiare su un altro mezzo.L’oblò della mansarda è il buchetto dal quale spio il mondo quando siamo in tour, mi diverte guardare la provincia che scivola via aggrappata all’autostrada, il disordine dei prati e l’ordine innaturale dei campi coltivati, l’agitazione delle città e le piccole follie umane. Tipo quello che dalle parti di Parma, si è piazzato un aereo da combattimento “vero” nel giardino di casa! Sono cose che ogni volta mi sorprendono. Mi piace immaginare le persone dietro le finestre illuminate all’imbrunire, le storie assurde che possono avere, le gioie ed i dolori di una vita normale, quella che quando sei in tournee non è possibile avere.
Finalmente arriviamo al palazzetto di Caserta!
Ivan come al solito spezza quel clima di rilassante pellegrinaggio con un “oh! Muovetevi che dovete fare il check” ad una tonalità, che dopo tanti anni, non siamo ancora riusciti ad assimilare.Così sia! Facciamo solo un breve salto nel camerino per appropriarci del luogo che per questa sera sarà centrale operativa, il quartier generale di innumerevoli strategie di palco, tipo, “Oh coglione quando ti guardo devi partire!” oppure “ sei un cretino ieri non mi hai dato il 4!” ed ancora “bella quella strofa del cielo su Torino che hai cantato ieri… è nuova?”
Arriviamo sul palco, un palco nuovo, troppo nuovo, talmente nuovo che ci sentiamo vecchi, tutti in riga, molto in riga, cosi in riga che non si può dire che canto sopra le righe.Il clima è rilassato è lo capisco dal fatto che Boosta ha già fatto il giro degli strumenti riproducendo famosissimi assoli di gruppi hard rock, senza che nessuno lo guardi in cagnesco.Grandissima perdita di tempo il sound check!Quando inizia il concerto tutti suonano con maggiore intensità e potenza, vanificando il lavoro di bilanciamento dei monitor fatto in prova. Arriva tantissima gente e, come al solito, siamo costretti a ritardare l’inizio del concerto perché molti sono ancora in coda sull’unica statale che porta al palazzetto: è una strada larga all’incirca tre metri che a malapena sopporta due macchine affiancate, figuriamoci un'orda di 5800 anime.Iniziamo a suonare e dopo qualche istante prende fuoco l’amplificatore di Max, io faccio un po’ fatica ad entrare in concerto, perché sul palco necessito di un equilibrio molto delicato tra gli strumenti che non sempre riesco ad ottenere, visti i rumori gutturali che provengono dai nostri arrangiamenti, le variabili sono infinite, ma quando accade che tutto suoni come le mie orecchie viziate pretendono, non mi ferma più nessuno.Sicuramente la chitarra che sparisce per alcuni minuti, la puzza di freni bruciati e un clima da catastrofe che aleggia tra i tecnici non aiuta ma riprendo in mano la situazione abbastanza in fretta.Il concerto va molto bene, merito anche di un pubblico incredibilmente caldo che ci aiuta a dare tutto, Cipo sostiene sia stata una fortuna che l’ampli si sia suicidato, perché quello di riserva è meglio, le mie orecchie approvano, pure Max sempre molto critico, sembra avvalorare questa tesi.Verso la fine del concerto, un’altra tragedia anima il gruppo, mentre sto per risalire sul palco, Ivan mi dice che Boosta sta morendo.Mi sono perso qualcosa?L’agitazione è tangibile non riesco a capire bene. Il mio amico Boosta, il ragazzetto che portavo a guidare quando non aveva ancora la patente, la persona con la quale ho composto moltissime canzoni, stava morendo e io non mi ero accorto di nulla.Preso dalla curiosità mi avvicino e lo vedo alle prese con un taglietto sul dito che durante l’ultimo brano prima della pausa lo aveva trasformato nel Ozzy Osbourne de noi altri, con schizzi di sangue che, conoscendo il suo amore per l’heavy metal, gli procurano più piacere che dolore.
Doccia calda!
Momento bellissimo! Accadono cose incredibili, tipo il belloccio che fa la doccia con un drink in mano, io e Ozzibusta che facciamo stretching, Max che dimentica sempre l’asciugamano e puntualmente si fotte il tuo.
Il palco a sto giro è molto bello ma ci vuole molto tempo per montarlo e smontarlo, quindi in luoghi poco spaziosi come questo non possiamo firmare autografi, per non intralciare il lavoro dei ragazzi che devono liberare la zona.Così rimaniamo chiusi in camerino per un po’ di tempo, in attesa che la povera stradina si trasformi in autostrada a 4 corsie, ma purtroppo questo non avviene, e dopo un’ora circa, ci immergiamo nella coda con il nostro camper.Qui accade l’ultimo colpo di scena della giornata, nel lettore dvd si materializza un film di cui ignoravo l’esistenza.La definizione esatta è “un film di schiaffi in faccia incredibili”. 300.Rimaniamo attoniti a guardare questi 300 spartani che riempiono di mazzate chiunque gli capiti sotto tiro, fino a quando finalmente non raggiungiamo l’albergo.È uno dei preferiti di Ozzy perché all’entrata ci sono due leoni ruggenti in marmo che ricordano le ville rock della west coast.Dopo l ’ultimo saluto e due firme ai ragazzi che ci aspettano nella hall da alcune ore, raggiungiamo così le nostre camereEntrato nella mia cospargo sapientemente il contenuto della valigia ovunque, cercando di immaginarmi gia a casa, monto la piccola console che intanto non userò e svengo nel letto in attesa di un altro risveglio.
Tric
Er Cotoletta